JUAN CARLOS RECHE (Cordova, Spagna, 1976) è laureato in Lingua e Letteratura Spagnola. Ha vissuto a Montevideo, Roma e Lisbona, dove ha insegnato sia presso l'Instituto Cervantes che presso licei linguistici italiani. Attualmente vive a Madrid. Ha pubblicato due raccolte poetiche: El dolor y la velocidad (Renacimiento, Sevilla, 1999) e Carrera del fruto (Pre-Textos, Valencia, 2006), tradotto in portoghese con il titolo Carreira do fruto (Quasi, 2007), ed in itlaliano con il titolo La corsa del frutto (Traduzione di Valerio Nardoni, Prefazione di Maurizio Cucchi, ed. Lietocolle, 2013) ed alcune plaquettes.
Ha ricevuto il Premio Nazionale per la Traduzione 2013 del MIBAC per l'importante lavoro nel campo della traduzione e diffusione della cultura italiana all'estero. Collabora con alcuni siti italiani, come Nuovi Argomenti o Parcopoesia.
In particolare, si è dedicato alla poesia italiana del Secondo Novecento. Come traduttore, ha curato e tradotto – in collaborazione con Juan Antonio Bernier – l'antologia Poesía escogida di Giorgio Caproni (Pre-Textos, 2012), Gesta Romanorum di Giovanni Raboni – edizione curata con Luca Daino – (Vaso Roto, Madrid, 2011), Un’altra voce, antologia di poesia italiana contemporanea (Marcos y Marcos, Milano, 2008, a cura di Franco Buffoni) e Le estremità fragili di Gaia Danese (Cosmopoética, Cordova, 2007), tra altri titoli. Ha curato l'edizione critica di alcuni poeti ispanoamericani (Roberto Juarroz, Arturo Carrera) per L'almanacco dello Specchio. La sue ultime traduzioni sono El desaparecido, di Maurizio Cucchi (Ed. Vaso Roto, 2014) e Depero Futurista 1913-1950 (in collaborazione, Fund. Juan March, Madrid, 2014)
Attualmente dirige la collana di poesia Nomeolvides per la Casa Editorial HUM di Montevideo, dove ha pubblicato il suo studio-antologia Para los años 10 -7 poetas españoles nacidos en los 70- e curato l'edizione della Poesía Selecta del poeta uruguaiano Jorge Medina Vidal.
Dirige la revista di poesia Años diez.